ALMENO NEVICASSE
Almeno Nevicasse è un laboratorio alla ricerca della parola o della frase o della sensazione che non abbiamo fatto in tempo a fermare. Siamo abituati ad andare veloci, velocissimi. Saranno incontri dove ci concederemo il lusso di pensare alle cose senza fretta ma soprattutto di ripensare alle cose. Tornarci sopra. Tornare sul luogo del delitto. Riguardarsi intorno alla ricerca del dettaglio che non avevamo considerato. Lavoreremo sulla parola, sulla frase, sulla sensazione che ci era sfuggita. Maglioni, ago e fili come kit di sopravvivenza. Abbiamo un maglione che alla fine dei giorni dovrà uscirne “cambiato”.
Questo lavoro nasce nell’ottobre del 2018 in una giornata particolarmente uggiosa. Quell’uggia dentro che non sai bene cosa sia a che fai fatica a riconoscere. E’ un piccolo grido, è un speriamo che ora in questo momento preciso accada qualcosa, qualsiasi cosa. Così ho preso un maglione che avevo nell’armadio e con un filo colorato ci ho ricamato sopra Almeno Nevicasse.
E’ così nata una linea di maglioni colorati che portano sfacciatamente sul petto o più discretamente sulla schiena tutte le frasi e le parole che dentro non riescono a stare più. I maglioni parlano. Hanno sempre qualcosa da dire e se non dicono sottolineano. Come molti processi creativi, la natura del lavoro parte da dentro, scava nel cervello, attraversa il cuore, sfiora quelle zone del non detto. Penso e non dico. Perché non posso dire, perché non è il momento, perché non sta bene, perché è meglio usare questa parola invece di quest’altra. E allora indosso quello che penso o che ho pensato e non ho mai detto.
Almeno Nevicasse
Laboratorio 4 giorni
Il laboratorio prevede due momenti di lavoro. Una prima parte sarà principalmente dedicata alla drammaturgia e alla ricerca del materiale vivo. Interviste ed esercizi utili a stimolare riflessioni e temi da sviscerare. Cercheremo di scoprire cosa stiamo facendo nella vita, in che luogo abitiamo, come lo abitiamo e cosa ci anima. Quali sono le nostre passioni, quali passioni abbiamo messo via chiuse in un cassetto, quali sono le cose che ci fanno ridere e cosa vorremmo raccontare. I partecipanti dovranno attraverso una serie di stimoli e piccoli esercizi individuare il proprio Almeno Nevicasse e connettersi con il proprio mondo interiore. Poi solo dopo lavoreremo sul luogo. Una sorta di rito intorno ad un tavolo. Racconti, storie, parole che prenderanno vita. Un manufatto che parlerà e racconterà qualcosa. Osservare attentamente i gesti, le pause, i tic, le mani che si muovono e come si muovono. Raccontare, far sapere, mettere al corrente gli altri di come abbiamo vissuto le nostre vite fino a questo momento. Come nell’immaginario comune staremo intorno ad un tavolo ognuno con la sua opera da comporre. Messi insieme questi maglioni racconteranno una piccola storia. Fermare le parole, sottolinearne alcune. Le parole vanno e cambiano e cambiano aspetto e significato a seconda di come vogliamo farglielo cambiare. Lo performance finale che andrà in scena sarà il frutto di un lavoro drammaturgico ispirato alle storie ed ai manufatti eseguiti durante i giorni. I maglioni usciranno fuori. Verranno indossati. Una piccola sfilata che non sarà una sfilata di moda. Sarà una scena in movimento. Sarà un racconto. Sarà uno spettacolo. I maglioni verranno indossati e come opere viventi prenderanno vita. Andranno a completare la loro missione. Mescolarsi nel luogo e parlare.
I partecipanti dovranno portare uno o due maglioni usati.
Verrà fornito un kit ad ogni partecipante con carta, penna, ago e fili