Se questo è un uomo
da “Se questo è un uomo” di Primo Levi
con Livia Castellana
Ogni essere umano è un seme di luce che richiede un terreno fertile per poter germogliare e fiorire. Due elementi consentono
all’uomo di circondarsi di un’aura di luminosa sacralità: l’intelligenza e la memoria.
La memoria è un dovere di tutti gli uomini nei confronti di coloro che hanno avuto la sventura di fare la Storia vivendo
esperienze eccezionali come la morte dell’anima.
Il libro di Levi si configura quasi come una dantesca discesa agli inferi, un viaggio nella memoria di quanto accaduto
all’interno del lager che diventa occasione di analisi della tragedia vissuta. L’autore si presenta nelle sue vesti di chimico e
scienziato, rimanendo il più possibile distaccato nei toni, nonostante gli orrori descritti, per poter comprendere e raccontare i
fatti così come si sono verificati.
Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario. Le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate, anche le
nostre. Perciò, ricordare è un’esigenza imprescindibile che pende , come una spada di Damocle, su tutti coloro che ne negano la
necessità, che chiudono gli occhi e fanno finta di niente. Già nel I secolo a.C. Cicerone diceva: “La storia è testimone dei tempi,
luce della verità, vita della memoria, maestra della vita, nunzia dell’antichità”.
Le pagine più cruente del nostro passato devono illuminarci sui veri valori della vita. Solo così, passando attraverso le tenebre e
le mostruosità della Storia, diventa possibile evitare certe ignominie e controllare lo stato di salute della ragione in noi, nelle
ideologie, nel mondo.
Che non ci colga più il “sonno della ragione”!